MATERIALI E ATTREZZATURE USATE
I materiali principali del Tar-kashi sono:
• i nastrini d’ottone, d’argento e di rame che servono per la realizzazione del disegno.
• la madreperla, lavorata a mano in varie forme geometriche ad esempio rotonde, quadrate, rettangolari, a forma di stelle ecc.
• vari tipi di tondini in diversi tipi di materiali come plastica colorata, metallo, legno.
Gli utensili usati per l'esecuzione di un lavoro in Tar-kashi sono:
• gli scalpelli che devono avere la lama molto sottile e ben affilata
• vari tipi di sgorbie
OGGETTI REALIZZATI
Con la tecnica del Tar-kashi si possono realizzare oggetti di vario tipo, come cofanetti, mobili, arredi sacri, ma anche piccoli oggetti come cornici, ciondoli ed orecchini.
TEMPI DI LAVORAZIONE
I tempi per la costruzione di una scatola o di un cofanetto sono molto lunghi.
Ad esempio, per costruire la struttura di un piccolo cofanetto, è necessaria poco più di un'ora ma poi, per la sua decorazione, ci vogliono ben ventidue ore
Per una piccola cornice (26x20) i tempi sono più lunghi. Per la costruzione della struttura è necessaria un'ora, ma per la sua decorazione completa, in madreperla e filetti di metallo, ci volgono ben ventisei ore.
CHE SIGNIFICATO HA PER LEI QUESTA ESPRESSIONE ARTISTICA?
Una passione che rende possibile non perdere un’antica tradizione.
DIMOSTRAZIONE DELLA TECNICA DEL TAR-KASHI
Gli oggetti artigianali prodotti con il Tar-kashi sono vere opere d’arte che richiedono intere giornate di pazienza in quanto totalmente fatte a mano:
• si inizia dal legno, il preferito è il palissandro, tagliato nelle forma e nella dimensioni volute, su cui viene riportato il disegno realizzato a mano oppure per ricalco con una carta apposita.
• Il disegno viene successivamente inciso con appositi scalpelli e sgorbie battute da un martello, creando così un solco profondo circa 1,5 mm. Ignorando la pronuncia indiana gli Ampezzani chiamano infatti questa tecnica “laoro da petà inze” (alla lettera “lavoro da batter dentro”) .
• All’interno di questo solco si introduce un nastrino/lamina di ottone, rame, argento o altro metallo reso piatto grazie ad un macchinario apposito (una sorta di macchina per fare la pasta).
• Se il disegno lo prevede vengono inseriti nel lavoro parti di madreperla, avorio o altro.
• Concluso il lavoro si chiudono le eventuali imperfezioni con uno stucco fatto di colla e polvere di legno di palissandro. Quando l’oggetto è ben asciutto si pulisce bene e si lucida.